Buon 2019 in compagnia di buoni libri!

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Credete ai racconti dei libri, sono più sinceri degli oroscopi. Sono anche più democratici: non vi divideranno mai fra sfacciati fortunelli e appestati dalla sventura. Accogliete il nuovo anno a braccia aperte e cariche di volumi: cartacei o virtuali, vetusti o nuovissimi, vi accorderanno sempre la loro compagnia. Certo, non è confortante come quella di un cane affettuoso, ma altrettanto fedele sì. Buon anno!

Tutti i cani di Magda Szabó

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La maestria di Magda Szabó (1917-2007), grandiosa scrittrice ungherese, nel narrare l’intensità dei sentimenti è pari soltanto alla sua alta capacità di condurre gli intermezzi temporali che affiorano lungo gli strati delle linee narrative. I suoi romanzi dipingono protagonisti forti, ma con forza colpiti da sciagure, che devono districarsi tra realtà colme di luoghi invecchiati, di dinieghi affettivi, di famiglie nostalgiche e rabbiose e mute. La Szabó non lascia mai il lettore seduto comodamente in poltrona ma lo accompagna, anzi, lo spintona, attraverso più tempi: quello della storia ungherese – difficile, faticosissimo –, quello che i personaggi vivono in diretta o quello che ricordano, spesso smentito o distorto da altri protagonisti, quello che si confonde lattiginoso nei ricordi d’infanzia; di tutto questo il narratore deve tenere conto e poi sistemare e appianare per offrire una presentazione stabile della trama. Se il cuore del lettore non vacilla, non cede all’affanno, spesso lo si deve ai cani, silenziose e indimenticabili creature con le quali l’autrice regala un po’ di riposo a chi legge. I cani sono buoni (e come potrebbe essere altrimenti?), sono saggi e concentrati sull’amore per i più derelitti (“L’amore con cui veniamo amati è sempre una sorta di misericordia”¹). Insieme a molti altri animali (asini, cerbiatti, maiali, pappagalli, galline), tutti degnissimi di affetto, compassione e talvolta, ahinoi!, maltrattati, i fratelli pelosi descritti dalla Szabó sono sempre lontani da certe odierne pagine che recintano la figura del cane tra una cattiva imitazione dello zuccherificio disneyano e l’angelico e miracoloso salvatore delle nostre più indicibili patologie; la loro quieta presenza affiora in poche righe o puntella i capitoli con costanza ma anche ribadisce il suo bisogno di protagonismo quando ulula per l’indignazione o lo spavento, oppone agli umani un offeso oblio, ama senza se e senza ma. I cani seguono una via tutta speciale nella scelta del loro oggetto d’amore – incomprensibile, ma sicuramente da rispettare, quella del cane Viola per Emerenc ne La porta –, consolano i rimpianti, come fanno gli Henriett accucciati nel giardino bruciante di sole con Blanka, in Via Katalin, uggiolano e piangono sino a essere crudelmente uccisi quando la loro amata persona scompare, che è quanto accade al bracco Jazon in Affresco, oppure smuovono la sola tenerezza che sappia concedersi l’astiosa protagonista de L’altra Eszter; oppure ancora, come il grasso Capitano de La ballata di Iza, salutano gli ultimi passi di chi sarà sempre, per sempre, per sempre costretto a vagare in solitudine.
In due parole: sono cani.

Daniela Nicolò

¹ Szabó M., Via Katalin, Torino, 2008, Einaudi, pag. 146.

 

I libri di Magda Sazbó tradotti in italiano
Il momento (Creusaide), Edizioni Anfora
Per Elisa, Edizioni Anfora
Affresco, Edizioni Anfora
Abigail, Edizioni Anfora
Lolò, il principe delle fate, Edizioni Anfora
La notte dell’uccisione del maiale, Edizioni Anfora
Ditelo a Sofia, Salani
Ballo in maschera, Salani
L’altra Eszter, Einaudi
La ballata di Iza, Einaudi
Via Katalin, Einaudi
Il vecchio pozzo, Einaudi
La porta, Einaudi

Patrick Modiano e la fantascienza

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Scorrendo le pagine de Il caffè della gioventù perduta ho trovato che anche Patrick Modiano suggerisce buone letture e forse sogna nuovi mondi…

«Una cartolibreria in boulevard de Clichy restava aperta fino alla una del mattino. Mattei. Sulla vetrina soltanto il nome. Quello del proprietario? Non ho mai avuto il coraggio di chiederlo all’uomo bruno con i baffi e una giacca principe di Galles che stava seduto dietro al banco a leggere. Tutte le volte che compravano delle cartoline o un blocco di carta da lettere, i clienti interrompevano la sua lettura. All’ora in cui andavo io non c’erano quasi clienti, tranne, talvolta, quelli che uscivano dal Minuit Chansons a fianco. Per lo più erano esposti sempre gli stessi libri e ho ben presto capito che si trattava di romanzi di fantascienza. Mi aveva consigliato di leggerli. Mi ricordo alcuni titoli: Paria dei cieli. Avventura su Marte. I vandali nello spazio. Ne ho conservato uno solo: Cristalli sognanti1

Ma quali sono i libri che l’autore francese ha letto?

Paria dei cieli (Pebble in the Sky, 1950, nella foto all’interno dell’antologia Fantasimov con il titolo di Invecchia con me) è un romanzo di Isaac Asimov del ciclo dell’Impero galattico; Modiano nel testo originale ne cita erroneamente il titolo: riporta infatti Un caillou dans le ciel mentre il titolo corretto era Cailloux dans le ciel.

Avventura su Marte è un romanzo di John Wyndham (Stowaway to Mars, 1936) pubblicato in francese con il titolo Passagère clandestine pour Mars; da Urania, non a caso, era stato annunciato come Clandestina per Marte.

Cristalli sognanti è un capolavoro di Theodore Sturgeon (The Dreaming Jewels, 1950), pubblicato in francese con il titolo Cristal qui songe. Bene ha fatto a conservarlo…

Infine, I vandali nello spazio è un romanzo inedito in Italia dell’autore australiano James Morgan Walsh (Vandals of the Void, 1931), pubblicato in francese con il titolo Les Corsaires du vide- Vandals of the Void. Da non confondere con il quasi omonimo romanzo I vandali dello spazio di Jack Vance.

Quello di Anarres

1 da Patrick Modiano, Nel caffè della gioventù perduta, p. 71, Einaudi, 2010.

Perché amiamo Patrick Modiano

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Perché la sua malinconia pare un nastro leggero che ci avvolga nella luce tiepida del tramonto e ci culli e ci addormenti, benché si conosca a menadito la sua natura di veleno persistente.

Sara di notte

Perché ogni sua pagina mi ricorda Parigi, anche se il racconto si svolge in un’altra zona della Francia.

Caterina

Perché non possiamo mai dimenticare la gioventù povera che cammina, sopravvive, cerca la verità, ama e si nasconde nei suoi romanzi, e sempre vorremmo consolarla.

D&L

Perché mi piace il suo stile, al tempo stesso rapido e forte. Perché mi piacciono le sue trame, sempre sorprendenti e malinconiche. Perché mi addolorano i suoi personaggi, cattivi, perdenti, a volte ignobili sempre credibili. Perché leggendolo mi sembra di ascoltare le canzoni di De Andrè che celebravano i “delitti di paese” e “gli amori ciechi”. Perché è sempre bello perdersi tra le strade e i bistrot di Parigi.

Quello di Anarres

Perché dietro la sua lingua semplice si aprono voragini di complessità emotiva, e ogni volta che termino un suo romanzo continuo a stupirmene e ad ammirare questo grande scrittore.

Quasthoff

Fra i libri di Patrick Modiano che abbiamo letto...

Sconosciute, Einaudi, 2000
I viali di circonvallazione, Bompiani, 2014
Primavera da cani, Lantana, 2014
Perché tu non ti perda nel quartiere, Einaudi, 2015
Incidente notturno, Einaudi, 2016
Dora Bruder, Guanda, 1998
Nel caffè della gioventù perduta, Einaudi, 2010
Viaggio di nozze, Pickwick, 2016
Riduzione di pena, Lantana, 2011
Fiori di rovina, Lantana, 2012